Momenti di Montagna
 
   
 
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AL COLLE DEL BREITHORN - Colle del Breithorn, 21 settembre 2008

Il Grande Ghiacciaio di Verra si distende pressochè pianeggiante sul versante meridionale del massiccio del Monte Rosa. Giunti ad osservarlo al colle del Breithorn, si ha il presentimento di aver raggiunto un luogo incontaminato. Si prova soggezione di fronte a questa bianca entità che pare vivere e mettere a dura prova, con freddo e vento, l'intruso. Chi fin qui con animo sgombro osa, a stento tiene a bada la voglia di esplorarne ogni più remoto angolo. Le alte cime che contornano il ghiacciaio ne impediscono l'accesso da nord, sviando altresì le attenzioni degli alpinisti decisi a scalarle.
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NEL REGNO DEGLI ABETI - Spiazzi di Boario, 28 febbraio 2010

Solenni abeti innevati fanno da sfondo alla classica salita verso il monte Timogno. Dapprima nettamente separati dalle bianche lingue delle piste, poi via via più fitti, gli slanciati alberi accompagnano gli escursionisti fin sotto la pala terminale del monte laddove è possibile apprezzare la ragguardevole estensione dei boschi dell’alta valle Seriana.
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I TORRIONI CENTRALI - Monte Resegone, 23 dicembre 2008

Dalle più elevate rocce del Resegone si può toccare con mano la conformazione tanto particolare che si scorge dalla pianura. Nei mesi invernali, i possenti torrioni centrali sono un poco ammorbiditi dalla neve che aderisce tenacemente ad ogni cengia o recesso. A ridosso di queste strutture rocciose, come dalle mura di un castello, ci si sente padroni del territorio e preparati a fronteggiare qualsiasi assedio.
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PRIMA UNO E POI L'ALTRO - Pizzo Ferrè, 21 agosto 2010

Aver appena raggiunto la croce del pizzo Ferrè e già pensare alla salita del cupo pizzo Dei Piani. È questo il principale azzardo che si compie nell’iniziare la discesa da tale montagna. Sulla scura cresta di una delle più rinomate cime della Valchiavenna si progettano scalate di nuovi monti, partendo da quella che a detta di molti è, se non la più impegnativa, indubbiamente una tra le meno ripetute.
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LAGO DI VAL DI LEI - Pian del Nido, 9 settembre 2007

La val di Lei si allunga solitaria essendo terra di confine tra Svizzera e Italia. Il suo vero padrone è il lago che la occupa quasi interamente celandone la parte inferiore. Dalle baite di Pian del Nido la vista si perde e il lago sembra non finire mai. Solo la diga si trova in territorio svizzero mentre la chilometrica estensione azzurra è in territorio italiano. Dall'Italia si può raggiungere il bel lago con alcune gite che percorrano le selvagge zone montane nei comuni di Piuro o Campodolcino.
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VALMALENCO D'AUTUNNO - Alpe Arcoglio inferiore, 31 ottobre 2011

La Valmalenco, indiscusso gioiello alpino, riempie facilmente i calendari di paesaggi montani. Nel mese di ottobre, i larici ingialliti, i ghiacciai perenni del gruppo del Bernina ed un cielo blu formano solo uno dei molteplici scenari immortalabili per la vallata. La traversata dei monti Canale, Arcoglio e Sasso Bianco è, tra i tanti, un modo valido per sperimentare appieno la bellezza di quella che è molto più di una semplice valle.
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LE RETICHE DAL PASSO DI PUBLINO - Passo di Publino, 13 agosto 2004

Quando, trotterellando per le orobie, si giunge ad una vetta o ad un valico di confine con la Valtellina, la vista sulle Alpi è sublime. Superata la soggezione iniziale, è bello notare i netti contrasti tra le severe bastionate rocciose ed i verdeggianti boschi delle vallate di media montagna. Dal Passo di Publino, soddisfazione terminale della Val Sambuzza, la vista sul gruppo del Bernina è davvero invidiabile.
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MIX DI STAGIONI - Alpe Scima, 27 ottobre 2010

Scegliere una tersa giornata d’ottobre, attendere che i larici abbiano messo la loro calda veste autunnale, non lasciarsi scappare la prima neve caduta, recarsi su un assolato pianoro panoramico. Questo recita la ricetta, ma tutt’altro che facile è la sua attuazione. Occorre che due stagioni si mescolino armoniosamente tra loro; è indispensabile che il luogo prescelto non tradisca le aspettative: basta un nulla per far andare in fumo il piano studiato a tavolino. L’alternativa, forse meno complicata, è quella di affidarsi alla lungimiranza della natura, lasciandosi ripetutamente sorprendere dagli scenari che disegna con maestria.
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I PENDII DEL MONTE VALROSSA - Monte Valrossa, 21 agosto 2009

Il monte Valrossa, del quale è facilmente intuibile l’origine del nome, è cima di passaggio tra il passo d’Aviasco e il più accattivante monte Cabianca. Ai margini della liscia pietraia, anche se non prevista, si renderà necessaria una sosta ad ammirare quella strana conformazione, unica in tutta la valle.
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TERRA DI NESSUNO - Pizzo Rotondo, 29 agosto 2010

Se il pizzo Alto di Premana è cima raggiunta da pochi, la traversata al pizzo Rotondo è sostanzialmente terra di nessuno. La lunga cresta sembra non finire mai, i docili pratoni mettono a dura prova caviglie ed equilibrio. I panorami rimangono costantemente notevoli, abbracciando le troppe montagne di Valtellina a nord, e i forse anonimi colli boschivi a sud.
 
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IL RIFUGIO BARBELLINO TRA L'ERBA - Rifugio Barbellino, 7 ottobre 2008

La struttura essenziale del rifugio Barbellino sorveglia il tratto di fiume che, uscendo dall'omonimo lago naturale, si getta in quello artificiale, più grande e appariscente. Ad autunno inoltrato, specialmente se la giornata non è delle più soleggiate, le persiane serrate evocano nell'escursionista una sensazione di solitario abbandono. L'erba ingiallita e gli scuri dirupi circostanti rendono questa percezione quasi angosciante.
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SOTTO LA SFASCIUMOSA PARETE DEL PIZZO EMET - Pizzo Emet, 6 settembre 2009

Il Pizzo di Emet (o Piz Timun) è tra gli ultimi baluardi rocciosi della Valchiavenna. Proprio in quanto luogo di confine, si realizza qui come una senso di isolamento. Per avvicinarne la cima, è necessario risalire solitari pendii erbosi e concentrarsi nel superare una grande quantità di massi che, uno dopo l'altro, sono scivolati giù dal fianco occidentale del monte. Resterà da percorrere allora solo una tetra cresta che, meno impegnativa di quel che possa sembrare, permetterà all'escursionista di gettare un'occhiata dall'alto alle ignote valli svizzere; visione che verrà puntualmente dimenticata lungo la via di rientro.
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LA SVIZZERA IGNOTA - Punta della Rossa, 1 ottobre 2011

Dalla sommità della punta della Rossa, si è infine liberi di curiosare a settentrione verso il confinante territorio svizzero. Due laghi dal nome impronunciabile salteranno all’occhio esattamente come l’inconfondibile cuspide piramidale del Finsteraarhorn. L’orografia restante è un’insieme di vallate e picchi, la conoscenza dei quali richiederà enormi sforzi per poter essere approfondita.
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DA UN FIANCO ALL'ALTRO DELLA VALLE - Paiedo, 6 novembre 2010

La costiera occidentale della bassa val Chiavenna è per lo più costituita da montagne di non eccelsa fattura, e, oltretutto, nemmeno troppo accessibili. Alle loro pendici però, si susseguono scorci interessanti e ammalianti che spesso vedono protagonista il pizzo di Prata. I meandri di questo baluardo roccioso sono impervi e misteriosi tanto da volerci assolutamente ficcare il naso. Anche solamente con il fine di osservare in maniera speculare il dirimpettaio settore di valle.
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SORPRESI DALL'ALBA - Ghiacciaio del Lys, 31 luglio 2006

Partendo di buon ora alla luce della frontale ci si trova ben presto sul ghiacciaio del Lys. Si procede in direzione della Punta Gnifetti (laddove sorge la rinomata capanna Margherita) su pendenze non proibitive evitando alcuni crepacci visibili. E' bene rivolgere anche un'occhiata al cielo che assume ben presto tutte le gradazioni di un'alba sorprendente.
 
 

Immagini presenti: 360 - Ultimi inserimenti: 16 nov 2012 - Copyright: Luca Vezzoni