LE AFFILATE CRESTE DEL CASTORE - Monte Castore, 12 luglio 2009

La salita al Castore (4228 m), quattromila del gruppo del Rosa, non presente grandi difficoltà tecniche. Il tratto finale della via normale si svolge però su creste affilate, solitamente sferzate dalla furia di un gelido vento. La si cavalca con attenzione fino alla vetta. Si è ad un passo dal cielo, ma ne basterebbe uno falso per ritrovarsi centinaia di metri sotto, nel più profondo dei precipizi.

LE CASE DEI GUARDIANI - Lago di Pescegallo, 28 settembre 2008

Il lago di Pescegallo è un bellissimo bacino artificiale situato in val Bomina, una valle laterale della più nota Valgerola. Si può raggiungere dal versante valtellinese partendo dalla località Pescegallo o dal versante brembano lasciando l'auto alla Ca'(ntoniera) di S.Marco. A causa dell suo intenso colore blu sembra che nel lago sia stata catturata una porzione di cielo e che la diga sia lì ad evitare che sfugga via.

OMAGGIO AL REDORTA - Pizzo Redorta, 9 dicembre 2011

C’è un discreto movimento quest’oggi sul Redorta. Sono parecchi gli alpinisti che, approfittando delle ottime condizioni di innevamento dei canali, sono giunti a far visita al gigante orobico. Sferzati dal vento, immersi ciascuno nei propri pensieri e carichi delle proprie aspettative, compiono il loro solenne pellegrinaggio. Spalancano gli occhi una volta in vetta, per poi abbassarli nuovamente sul pendio. Nubi coreografiche accompagnano mutevoli questo sentito rito.

NEL BEL MEZZO DEL LAGO DI COMO - Bocchetta di Terrabiotta, 14 febbraio 2007

La dorsale del Triangolo Lariano si conclude digradando fin sulla penisola di Bellagio, nel bel mezzo del lago di Como. A nord si renderà quindi visibile gran parte della catena alpina lombarda. Gli obliqui promontori scendono leggeri fino al lago, modellandone i fianchi. I paesi sul lago sono come delle oasi alle pendici di questi.

GIOVANI FELCI E PIANTE DI MIRTILLO - Alpe Bardughè, 13 giugno 2010

I pascoli dell’alpe Bardughè, floridi come non mai, risaltano in tutto il loro splendore sotto un livido e tumultuoso cielo. Una volta fuori dal più scosceso bosco, l’escursionista viene catapultato nel verde universo sommitale, armoniosamente ricco di levigati roccioni, giovani felci e piante di mirtillo.

LE OMBRE SCIVOLANO DALLO SPIGOLINO - Corno alle Scale, 6 dicembre 2008

Considerare gli Appennini come montagne minori può talvolta risultare un grave errore. Trovandosi di fronte ad un tale scenario non si può far altro che ricredersi. Nonostante il diminutivo nel nome, il monte Spigolino, offre uno spettacolo di tutto rispetto mentre, totalmente ammantato di neve, tenta di scrollarsi di dosso le ombre mattutine, facendole scivolare fin giù ai suoi piedi.

L'ABBRACCIO AL BADILE - Pizzo Badile, 22 luglio 2012

L’interminabile salita dello spigolo nord del pizzo Badile si compone di numerose lunghezze di corda. Oltre che sulle proprie capacità, occorre far affidamento su condizioni meteorologiche benevole. Quell’indimenticato giorno, nubi avvolgenti vennero a farci visita e un vento gelido mise a dura prova la nostra resistenza. Fu solamente stringendo i denti e confidando sull’unica via di uscita che, passo dopo passo, appiglio dopo appiglio, arrivammo a toccare la cima. Mentre tutto si arrossava potemmo finalmente stringerla in un commovente abbraccio liberatorio.

SPLENDIDO AMBIENTE GLACIALE - Pizzo Varuna, 7 agosto 2010

L’altipiano di Fellaria superiore e i tre pizzi Palù fanno bella mostra di sé da quello spettacolare balcone che è il pizzo Varuna. Vinta la naturale titubanza di salire il canale ed evitate le pericolanti pietre sommitali, non si può far altro che lasciarsi rapire da maestose vedute su un ambiente glaciale di assoluto splendore. Lo sguardo si posa sul bianco lenzuolo senza peraltro temere di finire in uno dei ben visibili crepacci.

IN VISTA DELLO ZUCCO - Zucco di Mortirolo, 3 aprile 2011

L’irto sentiero che da Somana, frazione sommitale di Mandello del Lario, si inerpica per boschi e vallette, consente di raggiungere in breve tempo i piani alti della selvaggia val Merìa. La vegetazione si fa via via meno fitta; alcune nude alture permettono di inquadrare per intero la cuspide dello zucco Sileggio. Qui la primavera, che già avanza nel fondovalle, non si è ancora impadronita dell’erba che si mantiene di un colore giallo splendente. Una timida brezzolina rinfresca dal caldo patito durante l’ascesa rendendo l’atmosfera serena e pulita. Non rimane che percorrere le ultime centinaia di metri che mancano alla croce pregustandosi gli eccellenti scenari che regaleranno le Grigne ad oriente e il ramo del lago di Lecco ad occidente.

LINGUA D'OMBRA - Monte Cevedale, 22 giugno 2008

La salita al Cevedale è l'ascensione ideale per chi, con esperienza da escursionista, volesse cominciare a prendere confidenza col mondo dell'alpinismo e la progressione su ghiacciaio. Non esistono particolari difficoltà tecniche e molto spesso il ghiacciaio è in condizioni tali da non presentare lungo il percorso nemmeno un crepaccio. Dal Rifugio Casati l'itinerario si svolge tranquillo fino alla base del monte quando la pendenza aumenta leggermente. Al mattino presto il sole fa splendere il ghiacciaio e, le ombre, distendendosi, offrono bellissimi contrasti. La vista sui colossi della zona, l'Ortles e il Gran Zebrù e sulle alpi svizzere è magnifica.

LISCIO TURCHESE - Lago di Sorapiss, 15 agosto 2006

Il lago di Sorapiss è un turchese incastonato alla base delle roccioso gruppo omonimo, il Sorapiss appunto. Immerso nel verde scuro dei pini mughi e nel grigio delle pareti dolomitiche, il suo azzurro, quasi irreale, cattura l'attenzione dei visitatori. Vale senz'altro la pena sostare per qualche tempo, possibilmente sulla riva opposta a quella dalla quale sale l'affollato sentiero proveniente dal Rifugio Vandelli. L'opacità delle acque induce la mente a pattinarci placidamente sopra.

SOFFICE INVASIONE - Lago Vannino, 23 ottobre 2011

Una densa nebbia sale da valle, ricoprendo in men che non si dica l’intera superficie del lago Vannino. Avanza, per indietreggiare pochi minuti dopo. Ritorna alla carica, per poi definitivamente scomparire. Fa il solletico al corno di Nefelgiù che, ad ogni allagamento, muta il proprio aspetto: da piattaforma galleggiante a temuto colosso, da accessibile scoglio a muro invalicabile.

UN PIZZICO DI NEVE - Punta Rossa della Grivola, 27 agosto 2011

Tra le molteplici punte della Grivola, quella Rossa è la più accessibile. La salita non presenta infatti difficoltà degne di nota, lambendo soltanto il vicino ghiacciaio del Trajo. Si dovrà ad ogni modo prestare attenzione all’immane quantità di sassi mobili giacenti sull’ampio crinale. Temperature sotto lo zero unite a violente raffiche di vento; chiazze di neve depositatesi tra gli infidi lastroni di malsana roccia alternate a insidiose increspature di vetrato, sono elementi appetibili per aggiungere un po’ di pepe ad una salita estiva che, altrimenti, verrebbe ricordata principalmente per il cospicuo dislivello di duemila e duecento metri.

VIETATO DISTRARSI - Monte Moregallo. Cresta OSA, 17 ottobre 2009

Salendo al Moregallo per le vie d’arrampicata lungo le creste, ci si troverà dinnanzi al caratteristico passaggio conclusivo per la cima. Senza pensarci su troppo ci si avventurerà lungo il ponte di roccia naturale, consapevoli che nemmeno la corda potrà nulla contro un eventuale salto nel vuoto sia esso a destra verso Lecco o a sinistra nei dirupi che scendono dai corni di Canzo.

IN FILA PER DUE - Stotzigen Firsten, 25 febbraio 2012

Scialpinisti in fila per due se la chiacchierano e se la contan su. Ci sono occasioni in cui la salita passa in secondo piano e la compagnia si eleva a protagonista della gita. Discorrendo si sente percepisce meno la fatica e l’attenzione è distolta da eventuali fattori avversi.