Momenti di Montagna
 
   
 
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VETTA AFFOLLATA - Monte Barro, 17 novembre 2007

Il sole splende sulla accogliente sommità del monte Barro. Per molti salire qui è poco più che una passeggiata, per altri una piacevole gita da compiere in compagnia. Sotto un cielo terso è eccezionale il colpo d'occhio sui rilievi di Lario e Brianza. Si leverà un vociare sapiente; molte dita si protenderanno nell' indicare vecchi ricordi o ambizioni future.
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OASI DI CALCARE - Bivacco Tellini, 27 dicembre 2009

L'Arera e gran parte delle prealpi lombarde sono per lo più costituite da chiara roccia calcarea. Sulla dorsale che termina col promontorio del bivacco Tellini, dinnanzi ai severi contrafforti del monte Alben, ci si imbatte in un'oasi di roccia che spicca distintamente tra erbe ed abeti. Paiono le ceneri sparse dal monte.
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ENROSADIRA SULLA PORTA DI PRADA - Grigna Settentrionale. Porta di Prada, 16 novembre 2008

La Porta di Prada, curiosa formazione rocciosa sita sul versante occidentale del Grignone, riceve con opportuna parsimonia i raggi del sole. Generalmente assopita all’ombra, si risveglia all’ora del tramonto colorandosi di toni caldi e delicati. Si capisce allora come possa essere un’esperienza unica il trovarsi qui a tu per tu con la magia della sera.
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OGNUNO COL PROPRIO FARDELLO - Pizzo Formìco, 4 dicembre 2008

Le abbondanti nevicate dei giorni scorsi hanno lasciato il segno. Gli abeti sono qualcosa di eccezionale: ciascuno col suo zaino di neve, paiono vivere e accompagnare l'escursionista nella sua progressione verso la meta. Talvolta gli parlano mediante il fruscio della neve che cade dai loro rami. Alcuni sono sentinelle solitarie, molti altri sono riuniti in plotoni che perlustrano e sorvegliano i dolci pendii del Pizzo Formìco.
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OROBIE INNEVATE - Pizzo Arera, 29 dicembre 2006

Dalla vetta di una tra le più amate montagne orobiche, l'Arera, si ha a portata di mano gran parte delle altre cime. Tra gli aspri profili quasi totalmente innevati, spicca l'inconfondibile piramide del pizzo del Diavolo di Tenda che, con i suoi 2914 metri, è la cima più alta della val Brembana.
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LA SEMPLICITA' DI UNA MALGA - Valle Carmata, 14 ottobre 2012

Scorgere una malga tra le nebbie nel bel mezzo di una landa prativa e spoglia, è motivo di gioia. Le si andrà incontro con la speranza di cogliere un frammento di diversità nel paesaggio. Sbarrata o aperta, abitata o in disuso, solida o cadente, si cerca di intuirne gli elementi distintivi per poi calarla nel contesto nella quale è immersa. Se ognuna di queste fasi è svolta correttamente, si riconoscerà tra quelle quattro mura un’autentica bellezza.
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ORGOGLIO E PAURA - Punta della Sfinge, 28 luglio 2009

Cimentarsi nella scalata della punta della Sfinge permette un primo abbordabile approccio al granito della val Masino. La via Bramani segue inizialmente un’evidente fessura; è necessario in seguito farsi coraggio su placche non sempre proteggibili. Pur rimanendo nell’ambito di difficoltà contenute, gettare un’occhiata in basso al compagno che sale può già essere motivo di orgoglio e paura.
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IL PROFUMO DELL'ALTA QUOTA - Monte Tremogge, 3 luglio 2011

Un vento furioso ha in breve condotto sulla vetta della montagna tanto sognata e, con altrettanta rapidità, ha imposto la ritirata. L’arrotondato plateau sommitale del calcareo pizzo Tremogge contrasta totalmente con i ben più aspri profili degli altri giganti di Valmalenco. Sebbene la conquista non abbia presentato difficoltà di rilievo, la tersa aria che si respira è quella inconfondibile delle alte quote.
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DI BUON AUSPICIO - Rifugio Scotter, 21 agosto 2011

Il monte Pelmo, altrimenti detto Caregon del Padreterno per la forma del circolo glaciale del suo versante orientale, è stata, nel 1857, la prima cima dolomitica ad essere scalata. Simbolo delle dolomiti di Zoldo, acquista un fascino straordinario con il primo sole mattutino. Dalla terrazza del rifugio Scotter, tale magnifica visione è ritenuta di buon auspicio per l’imminente scalata al dirimpettaio Antelao.
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PASSEGGIANDO IN UN QUADRO - Passo Gardena, 23 luglio 2007

Un paesaggio fatato, quasi perfetto, come accade spesso di osservare tra le Dolomiti. Scesi da cima e rifugio Pisciadù, si costeggia il gruppo del Sella per raggiungere il passo Gardena. Le rocce lasciano spazio a verdi pascoli e prati fioriti; di fronte si parano, aguzze, le vette del gruppo del Cir. Un ottimo modo di concludere un bel giro di trekking.
 
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UN'INVITANTE CIMA DI MALVEDELLO - Cima di Malvedello, 4 dicembre 2011

Il crinale che dagli oltre 2600 metri della cima di Malvedello, digrada fin giù a Poira è straordinariamente invitante. Pur considerata l’assoluta esposizione a meridione, è inconsueto, a dicembre, trovarlo privo anche della più piccola chiazza di neve. Seguire la labile traccia che ne percorre il dorso risulta così più che mai rilassante. Almeno prima che, in prossimità della cresta finale, il pendio si impenni.
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PECORE A PAGLIARI - Pagliari, 15 giugno 2005

Come uno sciame di cavallette o un esercito che non fa prigionieri, queste pecore, in attesa di trasferirsi in pascoli più alti, hanno divorato tutto quello che questo lembo di terra poteva dare loro.
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COLOSSI BREMBANI - Monte Grabiasca, 19 agosto 2010

Innocue nubi orografiche salgono incessantemente dal versante seriano del passo di Valsecca; nascono e si dissolvono nel giro di poco. Lambiscono, scuriscono, in parte avvolgono cime e crinali, rendendoli ancor più aspri di quel che già sono. Dal monte Grabiasca si viene ipnotizzati dai severi profili dei Diavoli di Tenda e del pizzo Poris. Quest’ultimo, vicinissimo o quasi, lo si può concatenare con divertente traversata per creste.
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GOLFO DI VALLE STRONA - Cima di Ravinella, 12 novembre 2011

È stato forse per caso, ma probabilmente più per un innato sesto senso che la scelta è ricaduta sulla valle Strona. E sarà merito della provvidenza ma anche di un’insistente vocina se all’iniziale idea di salire il monte Capezzone o al più la punta d’Usciolo, ci si ritrova sulla più bassa cima di Ravinella ad ammirare un panorama da favola. In qualsiasi modo la si voglia mettere, a chiunque si debba dare il merito, l’esito è ancora una volta sorprendente.
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PINETA RIFLESSA - Lago Palù, 18 ottobre 2008

Il lago Palù e l'estesa pineta che si distende fino a lambirne le acque, offrono uno scenario eccezionale, quasi unico in tutte le alpi. Il duplice colore che assumono le conifere in autunno, rende il paesaggio ancor più sorprendente. Larici e abeti, riflessi nel lago, formano gradevoli simmetrie che acquistano un non so che di indefinito nelle giornate nebbiose.
 
 

Immagini presenti: 360 - Ultimi inserimenti: 16 nov 2012 - Copyright: Luca Vezzoni